Il mondo del vino si è sempre dimostrato attento per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente e la conservazione della qualità dei prodotti. L’Italia, in particolare, è da anni schierata a favore del divieto dell’utilizzo del glifosato in frutteti e vigneti.
La D.O. Conegliano Valdobbiadene, terra in cui vede la luce il Prosecco, ha da poco deciso di vietare definitivamente l’utilizzo di questa sostanza nel suo territorio.
Che cos’è il glifosato?
Il glifosato è il diserbante più venduto al mondo. Nonostante sia aggressivamente prodotto, commercializzato e utilizzato, il glifosato è stato giudicato dall’IARC – l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro – come cancerogeno.
Nel 2017, l’Unione Europea ha deciso di riautorizzare questa sostanza nonostante il “no” di diverse nazioni, tra cui l’Italia, definendola solo “probabilmente cancerogena”. In realtà, sono molti gli studi condotti che hanno rilevato la pericolosità del glifosato, che tra l’altro è definibile anche come “sostanza genotossica”, cioè capace di danneggiare l’informazione genetica all’interno delle cellule.
Inoltre, le statistiche rivelano che, nelle aree in cui viene impiegato il glifosato, la percentuale di persone che accusano problemi a livello ormonale e renale è drasticamente alta. Diversi studi hanno ritenuto il glifosato responsabile di scompensi ormonali, in particolare dell’abbassamento dei livelli di testosterone, estrogeni e progesterone. Negli uomini, questa condizione porta alla femminilizzazione del corpo – ad esempio, lo sviluppo di mammelle – e alla perdita della libido, con problematiche a lungo termine gravi. Nelle donne, il rischio di cancro degli organi sessuali è aumentato.
Perché é usato il glifosato?
Il glifosato, impiegato in agricoltura dal 1974, è un potente erbicida. Una volta spruzzato sulle coltivazioni, è capace di eliminare le erbacce e le piante infestanti, rendendo più rapido e facile il lavoro dell’agricoltore e aumentando la resa per ettaro.
Purtoppo, non sono solo la frutta e la verdura ad essere contaminate. Il glifosato è presente anche nei cereali (soprattutto quelli provenienti dal Nord America, dove le regolamentazioni sull’uso di questa sostanza sono più permissive), nella carne e nel latte (i mangimi più utilizzati contengono soia e mais, sulle cui coltivazioni viene riversata una grande quantità di erbicidi).
Il Prosecco contro il glifosato
Il Conegliano Valdobbiadene ha detto basta! Nel 2019, la Denominazione di Origine del Prosecco – il vino italiano più consumato all’estero – ha deciso di vietare l’utilizzo del glifosato, nonostante le normative italiane ed europee non ne impediscano l’impiego.
Già negli ultimi anni, sono stati molti i vignaioli della zona – e in tutta Italia – che hanno deciso spontaneamente di dire addio a diserbanti e pesticidi per passare a un tipo di agricoltura più naturale. Una scelta dettata, oltre che da ovvi motivi di salute, dal mercato: sono sempre di più i consumatori che prediligono vini prodotti da agricoltura biologica o biodinamica.
È vero, gli agricoltori dovranno armarsi di pazienza e dedicare più tempo alla cura delle loro vigne, ma la qualità dei loro prodotti sarà senza dubbio migliore e apprezzata dal pubblico.
Ecco qualche proposta per brindare a questa bella notizia: