Tra una preghiera e l’altra, i monaci si sono spesso dedicati alla produzione di alcolici. A loro, infatti, si devono le ricette di famosi liquori, nati spesso come medicinali o tonici. Oggi te ne elenchiamo alcuni tra i più noti.
Chartreuse

La ricetta dello Chartreuse, uno dei liquori francesi alle erbe più famoso al mondo, risale al XVII secolo. A perfezionare questo elisir di lunga vita, furono i monaci della Grande Chartreuse, il più importante monastero dell’Ordine dei Certosini, situato sul massiccio della Certosa nelle Alpi francesi, a nord della città di Grenoble. La produzione iniziò nel 1737 e, dopo alcuni spostamenti, dal 1990 si realizza a Voiron, nella più lunga cantina di liquori al mondo. Ancora oggi, la ricetta è un segreto custodito gelosamente dall’ordine dei certosini.
Bénédictine

La leggenda vuole che, a inventare la ricetta del famoso liquore Bénédictine, fu un monaco veneziano, Bernardo Vincelli, presso l’abbazia della Santissima Trinità di Fécamp nel 1510. La produzione dell’elixir de santé, molto apprezzato anche dai re di Francia, venne interrotta a causa dello scoppio della Rivoluzione Francese. Nel 1863, la ricetta venne riscoperta da un mercante di vini, Alexandre Le Grand, che ne riprese la produzione e la commercializzazione sotto il nome che conosciamo oggi, un omaggio al monaco benedettino che la inventò. Ancora oggi, ogni bottiglia riporta la sigla D.O.M., che sta per la frase latina Deo Optimo Maximo (A Dio, il migliore, il più grande).
Gocce Imperiali

Le famigerate Gocce Imperiali (o Tintura Imperiale) sono un distillato d’erbe prodotto dai monaci della certosa di Pavia e presso altri monasteri cistercensi italiani. La ricetta risalirebbe al 1766 e viene attribuita al frate Eutimio Zannucoli. A causa della forte gradazione di 90ºC, prossima all’etanolo puro, è necessario diluire il liquore con dell’acqua: bastano un paio di gocce per ogni bicchiere! Ecco come descriveva questo liquore il famoso poeta D’Annunzio: “essenza tra il mistrà e l’assenzio con altri succhi medicinali, squisitissima… poche gocce bastano a trasmutare un bicchiere d’acqua in una specie di opale paradisiaca”.
Frangelico

Il Frangelico è uno dei prodotti più caratteristici della Regione Piemonte. Il nome rende omaggio al Il nome deriva infatti dal monaco eremita Fra Angelico, che visse sulle colline piemontesi nel lontano XVII secolo. L’ingrediente base di questo distillato sono le nocciole della varietà Tonda Gentile, tipica delle Langhe. Degna di nota è anche la bottiglia, che richiama le tipiche vesti dei frati, con tanto di cordone che cinge la “vita”. Ne abbiamo parlato anche qui.
Alchermes

L’Alchermes (o Alkermes) è uno dei liquori più usati in pasticceria. Ad esempio, è uno degli ingredienti principali della zuppa inglese. Sebbene si producesse a Firenze già dal XV secolo, la ricetta più famosa, e ancora oggi utilizzata presso la Farmacia di Santa Maria Novella, è quella del 1743 di Fra’ Cosimo Bucelli. Curiosità: la famiglia Medici era amante di questa bevanda, tanto che all’estero era conosciuta come “liquore dei Medici”.
Menzione speciale: Diesus

Il liquore Diesus – Amaro del Frate, la cui bottiglia ricorda quella del Frangelico, è ottenuto dall’infusione in vini pregiati di erbe aromatiche tra cui genziana, timo e china. In realtà, questa bevanda non è stata inventata in un monastero, ma dalla distilleria Barbero, azienda storica fondata nel 1891 a Canale d’Alba. La produzione iniziò negli anni ‘70 e voleva essere un omaggio alle tradizioni dei conventi piemontesi.
E tu, quali altri liquori prodotti dai monaci conosci?