Il mondo dei distillati, come ogni altro mondo, possiede dei termini che potrebbero risultare un po’ ermetici per chi è alle prime armi. Come se non bastasse, questi termini sono talvolta usati in modo impreciso o addirittura polisemico.
Si dà il caso, però, che queste “parole misteriose”, come single cask o navy strength, abbiano significati precisi che, se li conoscessimo, ci aiuterebbero a capire cosa ci sta dicendo l’etichetta di una bottiglia. Iniziamo a conoscerli meglio!
Single Cask
In italiano, potrebbe essere tradotto come “da una singola botte“, una dicitura che vale più di mille parole.
La maggior parte dei whisky, infatti, sono l’opposto di un single cask: sono dei blend, cioè un assemblaggio di whisky provenienti da botti diverse, da distillerie diverse e persino di whisky prodotti con diversi tipi di cereali.
Questo non è un male, anzi! Il whisky è costruito sull’arte dei master blender, persone con un olfatto privilegiato il cui compito fondamentale è quello di assemblare whisky diversi per produrre una miscela con caratteristiche specifiche.
Ovviamente, per scegliere quali whisky miscelare e in quali proporzioni, i master blender devono assaggiare il contenuto di molte, moltissime botti, e devono farlo in tempi diversi (perché i liquidi evolvono). Ma cosa succede quando trovano un whisky veramente eccezionale, una botte che, per un qualsiasi motivo, ha dato a quei 200 litri di whisky caratteristiche eccezionali? Semplice, non lo miscelano! E le 260 bottiglie che in media si ottengono da una botte di dimensioni normali vengono imbottigliate come single cask.
Dove sta la “magia” per il consumatore? Beh, nel sapere di trovarsi di fronte a qualcosa di unico, limitato e con un’origine specifica: proviene da un’unica botte, quindi da un’unica distilleria, ed è probabilmente prodotto con un distillato ottenuto da un unico tipo di grano (anche se non necessariamente).
Uno dei single cask più interessanti è The Balvenie 15 Years Single Barrel Sherry Cask. Questo whisky caratteristico dello Speyside (pastoso e morbido) è invecchiato in un’unica botte precedentemente utilizzata per l’invecchiamento di vino Sherry Oloroso, che conferisce al whisky caratteristiche che ricordano il marzapane, le noci e il caramello.
Oggi, il termine single cask è utilizzato anche per altre categorie di distillati dove la miscelazione è una pratica standard, come il rum, il cognac o il bourbon.
Navy Strength
Questo termine navale è associato principalmente al mondo del gin e, in misura minore, a quello del rum. Descrive i distillati imbottigliati a un volume alcolico del 57% (si noti che, di norma, il gin e il rum presentano un grado alcolico del 40% circa) e, sebbene esistano molte leggende sulla sua origine, è in realtà molto pragmatico.
La leggenda narra che la marina britannica richiedesse ai propri fornitori gin di questa gradazione in quanto sarebbe la quantità di alcol necessaria per accendere la polvere da sparo bagnata. In altre parole, se i loro esplosivi si fossero accidentalmente bagnati, avrebbero potuto ripristinare il loro potenziale bellico immergendoli nel gin. Ma questo, sebbene abbia una certa base storica, non è del tutto vero.
La verità è che la marina esigeva questo volume alcolico dai suoi fornitori perché, prima che esistessero strumenti per misurare il contenuto alcolico di una bevanda, gli idrometri, l’unico modo per determinare il contenuto alcolico del gin (o del rum) acquistato, e quindi per essere sicuri di non ricevere un distillato annacquato, era quello di preparare una pasta con la polvere da sparo e provare ad accenderla. Se si incendiava, il distillato aveva un contenuto alcolico del 57% .
Ma perché gli eserciti del mare compravano rum e gin? Perché i soldati di un certo grado e gli ufficiali ricevevano una dose giornaliera come pagamento o ricompensa per i servizi resi al loro Paese.
Da notare che Navy Strength ha un significato simile a quello di overproof, ma quest’ultimo non è altrettanto preciso. Qualsiasi distillato che superi di un certo margine la gradazione alcolica minima per rientrare nella sua categoria può essere definito overproof, e questo margine è solitamente intorno al 50% vol.
Quindi, cosa aspettarsi da un distillato navy strength o overproof? È un distillato più alcolico del normale, utile soprattutto per la preparazione di cocktail. Ad esempio, il Bacardi Superior Heritage, con il 7,5% di alcol in più rispetto al normale, è ideale per la preparazione di Daiquiri perché compensa meglio gli agrumi e conferisce un carattere più forte. Insomma, l’alcol dà struttura ai cocktail.
Per quanto riguarda il gin, dovreste provare il Plymouth Navy Strength. È un gin potente, con note di coriandolo e cardamomo, una consistenza setosa e un finale speziato (dovuto all’alcol in più).